lunedì 28 giugno 2010

Caro Professore, se la Vita è un diritto, il Diritto non è solo logica. (_1)

Cari amici,
l'ineffabile redattore che è anche avvocato svegliandosi in notti di tempesta ci regala questa sua digressione basandosi su un articolo pubblicato a pagina 13 del Resto del Carlino di domenica 27 giugno 2010 (eh sì l'altro ieri). Che per ragioni di spazio e di diritto di autore riportiamo in commento.
Chiaramente, voi conoscete la prolissità del redattore, pertanto questa è solo la prima parte della sua digressione... Attendiamo buone nuove con ansia...
Sperando che non si riaddormenti!
La Mongolfiera

Caro Professore, se la Vita è un diritto, il Diritto non è solo logica. (_1)


Caro prof. Ruffolo,
chi tenta, come al solito timidamente di rispondere, è un suo ex allievo del corso di Diritto Civile all'Università di Bologna (a.a. 2000/2001). Noto con piacere, che gli anni che passano, non hanno minimamente ossidato la sua “proverbiale” capacità dialettica di giudizio, che tanto ho ammirato nelle sue potenti lezioni universitarie e, con il suo trafiletto pubblicato sul Resto del Carlino di domenica 27 giugno, ho potuto godere di nuovo delle sue sottili e logicamente solide argomentazioni, tutte volte a ricercare l'universalità del sistema giuridico e contro ogni interferenza ideologico-politica nell'applicazione delle norme. Il diritto (e il diritto civile), è questo che ho supremamente imparato da lei con le sue pioneristiche pubblicazioni sui diritti dei consumatori, è un sistema estremamente logico, nel quale la norma può essere piegata ad abbracciare anche manifestazioni distanti della realtà, in modo che si crei un unico abbraccio logico-giuridico capace di spiegare la multiforme realtà della vita umana. Funzionale a questo insegnamento è la battaglia che lei affrontava in aula e che oggi noto continua ad affrontare dalle colonne dei quotidiani, per il superamento di ogni forma di preconcetto politico, morale o religioso, in modo da contemplare la nuda purità logica della norma giuridica. Per questo, in aula e sui giornali, non ha paura di captare, con la sua enorme intelligenza giuridica tutte le manifestazioni clamorose della vita umana, anche le più scabrose (quali la morte, il dolore e la malattia), e rigettarle sul palcoscenico radioso del ragionar giuridico.
Da timido studente l'ho sempre contestata, mosso da un'intuizione religiosa e ardente fondata sull'esperienza cristiana, che mi suggeriva che la sua affascinante posizione era affetta da un vizio di miopia. La mia era una contestazione timida e silente, di uno studentello da quattro soldi che capiva che qualcosa non andava, ma che non era in grado di capire cosa. Ora, che sono solo poco più che quello studentello spaurito, il suo articolo sulla tematica dell'eutanasia e del testamento biologico, mi conferma nella mia iniziale contestazione. Ma mi dà finalmente l'occasione per argomentare con lei di diritto. Senza preconcetti e senza infiltrazioni religiose (come se questo fosse realmente possibile...).
Caro professore, ragionando di diritto, di stretto diritto, è proprio sicuro che la vita sia un diritto? Lei mi insegna che un diritto è una pretesa tutelata da un ordinamento, attraverso l'inflizione di una sanzione per la sua violazione, e anche di un premio per la sua promozione? Ora, la vita, come viene tutelata nel nostro ordinamento giuridico? Vi è una pretesa dell'uomo a nascere? Vi è un diritto a nascere in capo a chi non esiste? Se lei risponde di sì, allora dovrà ammettere che la soppressione di embrioni è pratica del tutto funesta da rigettare, come del resto cerca di sancire (pur limitatamente la famosa legge 40), ed ancora è del tutto da rigettare la pratica legalizzata dell'aborto, quale sopprime il diritto del feto a nascere e quindi a vivere. Ma se, d'accordo con lei (ed io non sono d'accordo con lei), proviamo a dire che non vi è un diritto a vivere in senso positivo, allora in che modo viene giuridicamente tutelato il diritto alla vita? Non vi è premialità, almeno ci sia sanzione per la violazione. A questo, che è l'aspetto più semplice e superficiale della vita come diritto, l'uomo ha sempre risposto: dal Codice di Hammurabi, ai Dieci Comandamenti alle XII Tavole, fino al Codice Rocco, l'omicidio è sempre stato punito con le pene più gravi. Quindi una tutela penale assoluta. La vita non può essere toccata. Da nessuno. Neanche se chi ha la vita privata era d'accordo. Ora lei, sicuramente metterà in risalto l'illogicità del pensiero cristiano che beatifica i martiri e punisce i suicidi, tralasciando di ricordare che “marthirium”, non è nient'altro che la traduzione del termine “testimonianza”, pertanto il martire non è chi decide di perdere la vita, bensì al contrario chi desidera vivere tutta la vita per la testimonianza. E infatti, i primi cristiani venivano presi nelle catacombe mentre si nascondevano, non venivano accolti nelle caserme a seguito di spontanee e gloriose auto-denunce...
Comunque questo è parlare di religione, torniamo a parlare di diritto. Nel nostro diritto, l'unico complesso di norme, in cui vi è da ravvisare una positiva tutela della vita in quanto diritto è solo il complesso delle norme penali, norme, ricordiamo, di natura pubblicistica, che hanno l'unico scopo di regolare i casi più gravi nei quali, è l'intero ordinamento a reagire nei confronti di una violazione, non essendo possibile l'applicazione di una sanzione da parte di un morto. Ma dal punto di vista, invece del diritto civile, cioè del diritto “tout court” (come mi piace definirlo), ovvero del complesso di norme che organizzano il comune vivere (e forse la vita???), non vi è alcun riferimento ad un sedicente “diritto alla vita”. Se guardiamo bene, caro professore, in nessun codice, e penso (ma su questo ammetto la mia dilettantesca ignoranza!), nemmeno nel grande BGB il Codice Civile della tanto ammirata Cassazione tedesca. Di fronte a questa lacuna, subito, nel nostro ordinamento, come lei ci ricorda, viene in soccorso la Carta Costituzionale e soprattutto quell'ineffabile e fondamentale articolo 2 della Costituzione che ormai viene sempre di più utilizzato quale porta di ingresso di ogni tipo di rivendicazione, facendola assurgere al grado, non solo diritto, ma addirittura di “diritto fondamentale della persona”...

(continua)

mercoledì 16 giugno 2010

Giudizio e provocazione

Cari amici,
chi ha reagito, o chi ha fato finta di niente. Chi se l'è presa con il redattore. Chi invece è uguale lo stesso. Per non continuare ad essere completamente autoreferenziali voglio iniziare ad aprire questa mia nuova "sede" virtuale a un lavoro di giudizio. Giudizio, prima di ogni tipo di oiperatività. Lasciamo l'operatività alla solito caos di tutti i giorni. Lasciamo in questo spazio l'unica operatività del giudizio. Altri sono i luoghi delle opere. E in questi luoghi tutti noi abbiamo il desiderio di imparare la vita. L'educazione tramite le opere e non tramite le parole.
Bene, questa sede fatta solo di parole, e poche e confuse immagini, vuole essere l'altro luogo. Dove il frutto dell'educazione si gioca con le parole, i concetti e i pensieri e le provocazioni, che la realtà continuamente ci offre.

Abbiamo parlato di Beppino Englaro e della sua presenza a San Benedetto sabato scorso, mentre noi stavamo preparandoci al Pellegrinaggio Macerata-Loreto.
E, non sapendolo Beppino Englaro ha parlato di noi, e parlando di noi ci provoca.
Riporto dall'unica fonte di notizie sull'incontro che, visto la scarsa attenzione della stampa on line, non dovrebbe aver avuto poi un grande seguito: "Ci congeda, dopo un ricco dibattito, lamentando l’assenza di un contraddittorio che chi lo osteggia mai ha cercato realmente". Insomma, lamenta il caro e sofferente Peppino, che nell'incontro non c'era un adeguato contraddittorio, ovvero non aveva nessuno che lo "osteggiasse".
Ha avuto per contro qualche persona che camminando sulle strade della Provincia di Macerata, che anche lui ha fatto "a tappe forzate", ha semplicemente pregato per lui. Senza polemica, senza cercare di osteggiarlo, senza fomentare quella vis dialettica fine a se stessa che lo ha reso mediaticamente affascinante, ma ne ha creato più una macchietta da tv che quello che realmente è: un padre che ancora fa i conti con la malattia e la morte di una figlia che ha semplicemente deciso di non accettare, ha semplicemente deciso di non guardare come vita.
La frase forse più suggestiva, oltre alla sua provocazione finale, è stata questa: "ora non potete dire di non sapere…". Certo, ora che lui ha detto la sua verità, ora che il sig. Beppino ci ha introdotto alla verità del diritto al fine vita, ora sì che conosciamo. Ora sì che sappiamo.
Peccato che il percorso della ragione, il desiderio della mia ragione non ammetta una conoscenza che non sia prima di tutto mia, e sopratutto non ammetta una conoscenza che non ammetta un vaglio, un giudizio un paragone tra ciò che chi pretende di comunicare la vertià dice, ciò che il cuore realmente desidera e ciò che la realtà suggerisce e ci fa incontrare.
Bene... Basta... La mia vuole essere solo una provocazione, come al solito tropoo più lunga del mio pensiero.
A questo punto vi invito... se qualcuno ha voglia e tempo, idee per mettere in comune pensieri e giudizi. Come si dovrebbe fare per cercare di volare in alto, con le stelle e tra le stelle. Cerchiamo di discutere sui temi e sulle provocazioni che la storia di Beppino Englaro ci suggerisce.
Utilizziamo le nostre fonti, i nostri giudizi ufficiali e pubblici, utilizziamo la rete per conoscere quello che relamente dice Beppino Englaro, ma sopratutto iniziamo a discutere, per non finire a guardarci come nella foto sotto.
Ciao
La Mongolfiera

venerdì 11 giugno 2010

passione e prudenza



Cari amici,
grazie a chi si commuove. Grazie anche a chi ha preso questo tentativo come spam e l'ha cestinato, poi, come per un piccolo rimorso di una coscienza incuriosita dalla realtà ha riesumato i miei messaggi. Grazie anche a chi ha deciso di prendere sul serio un invito al fare. Anche se io non sono tanto per il fare... Io sono per il volare alto. Voi lo sapete... E' la mia natura.
Innanzitutto invito a condividere con me e con tutti i giudizi del passato che ciascuno di noi nel nostro ombelico ha coltivato ed esteso.
Grazie alle critiche alla mia vacua prolissità. Sì. Sono prolisso e forse neanche affascinante. Ma non è l'nvolucro farraginoso che a me interessa. Voglio guardare dentro e scoprire la Bellezza che può affascinare.
La Bellezza, la Verità, questo è il fuoco che mi fa volare. Questa è la mia passione.
La passione che mi ha spinto a proporvi da subito, prima di ogni struttura, un intervento pubblico di preventiva testimonianza alla Verità, di fronte alla testimonianza di menzogna che molto probabilmente sarà l'incontro di domani a San Benedetto con Beppino Englaro.
Mi stavo mettendo a riordinare le mie confuse idee sull'argomento quando mi sono imbattuto in una assenza...
Una strana assenza che ha raffreddato la mia passione. Sui siti dei nostri giornali on line sambenedettoggi.it e ilquotidiano.it neanche un piccolo riferimento all'incontro di domani e allora uno strano pensiero mi prende... Non rischiamo di fare il gioco del Nemico con una polemica preventiva?
"Astuti come serpi..." Qualcuno ci diceva e ci dice ancira oggi... Per questo, invece di dare preventiva gloria mediatica a chi proprio non la merita, preferisco attendere gli eventi, invitandovi comunque tutti quanti, sia chi nella prossima notte camminerà per la Santa Casa, sia chi camminerà per le Vie di Morfeo, a stringervi in una intenzione di preghiera così:
" Affidiamo allo sguardo protettivo della Madonna, la vita e il destino del sig. Beppino Englaro, affinché possa incontrare un volto veramente amico capace di accompagnare il dolore terribile del suo cuore sulla via della Verità e della vera Libertà.

Preghiamo inoltre per i membri dell'Associazione U.A.A.R., affinché come alle Tre Fontane la Madonna si faccia compagna discreta dei loro pensieri educandoli al vero uso della ragione.

E infine preghiamo per il nostro popolo sambenedettese, affiinché si sappia sempre infiammare ed entusismare per la Verità e sappia discernere le seduzioni del Maligno".
Dopo di che il giorno dopo, al risveglio dolce dopo una notte di passione, proviamo a guardare a cosa è accaduto e giudichiamo insieme anche pubblicamente ciò che è accaduto in questo strano, misterioso e fatato 12 giugno.

La Mongolfiera

giovedì 10 giugno 2010

Cosa dobbiamo fare?


Signori Giudizio!
Anche Pre-giudizio se volete... ma non reazioni sentimentali o piccoli commenti di "gossip" sentimental-religioso.
Preferisco leggere e pubblicherei ben volentieri insulti e provocazioni, basta che siano in tema, siano giudizio del tema... Siano tentativo di lettura della realtà. Partendo da Dio, come qualcuno ha intuito. E partendo dall'Io, dal desiderio infinito....
E il tema è questo... La provocazione è lanciata...
Sabato Beppino Englaro e gli "sbattezzatori" dell'U.A.A.R. sono a San Benedetto a diffondere legittimamente e profondamente irrazionale Verbo razionalista e anti-cattolico. Sarà una nuova occasione in cui davanti a molte persone (è prevedibile una grande affluenza, non la stitica partecipazione a certe iniziative di Fondazioni Bancarie!), si perpetuerà un nuovo attacco al fondamento stesso delle nostre vite: Dio Padre Figlio e Spirito Santo, incarnato nella Sua Chiesa Pellegrina su questa Terra, e guidata dal Vicario di Cristo S.S. Papa Benedetto XVI, e resosi per noi incontro sperimentabile e vivificatore attraverso l'incontro con il Carisma di Don Giussani.
In contemporanea siamo chiamati a partecipare al Pellegrinaggio Macerata Loreto, con le forme che la realtà ci suggerisce di partecipare (cammino, messa, servizio...), il più grande gesto di Preghiera nata dal nostro carisma, segno di unità e di fervore del Popolo di Dio, con il quale offriamo la fatica di quella notte per la conversione dei nostri cuori, alla Madre di Dio unica "di speranza fontana vivace".
Un gesto di grande risposta agli inevitabili attacchi Englariani.Un gesto di grande commozione, se noi quella notte affidiamo quella gente, Beppino Englaro, gli organizzatori, e tutti quelli che parteciperanno alla protezione della Madonna, che possano incontrare la Bellezza dell'incontro con Cristo. Loro ci insultano e noi preghiamo per loro.
Rispondere alla provocazione, provocando il cuore. Tu ci neghi? Ed io ti affermo! Tu ci contesti? E io ti abbraccio. Tu ci scansi? Ed io ti inseguo. In fondo quante volte noi stessi in queste afose giornate di stress borghese provochiamo nostro signore con le nostre futili storie e lui ci risponde sempre allo stesso modo: provocando il nostro cuore con il desiderio di Lui.
Da questo nasce la mia proposta operativa, che non posso non condividere se qualcuno di voi vuol condividere: sfruttare tutti i canali possibili che possiamo avere nei giornali (stampati è più difficile, quelli on-line potrebbe essere più semplice) per fare uscire un nostro comunicato, intevento firmato "Centro Culturale di San Benedetto La Mongolfiera", con il quale comunichiamo questi due fatti semplici ed eccezionali: che noi Liberi di Scegliere, scegliamo di rispondere agli attacchi inesorabili ed inevitabili che proverranno dall'incontro dell'UAAR, compiendo il più antico e grande gesto della pietà cristiana: pregare per propri nemici affidandoli al manto azzurro della Madonna, pregando anche per Beppino Englaro che possa fare l'esperienza dello stesso incontro che ha fatto Antonio Socci con sua figlia e i suoi amici che parteciperanno al Pellegrinaggio Macerata Loreto.
E' troppo per le nostre pigre menti???
Chi mi sa indicare la strada per arrivare a ciò in tempi brevissimi?
Commentate... Rispondete alle e-mail
Se c'è un cuore lieto si faccia avanti... Il pezzo è già pronto....
Ditemi come pubblicarlo e prima ve lo farò vedere...
Simpatico eh?
La Mongolfiera

mercoledì 9 giugno 2010

informazioni tecniche per l'intervento





Cari amici,


è bello vedere che timidi tentativi di rapporto e di costruzione, iniziano a far breccia nei cuori e nelle menti di alcuni uomini. Si "uomini" non in senso maschile, ma nel più pieno senso antropologico del termine: uomini che cercano di risvegliare e rsicoprire il proprio umano intero.
Per questi uomini e per chi vuole intraprendere questo strano e affascianante viaggio, considerando l'assoluta novità della mia nuova opera, e quindi la totale ignoranza del redattore rispetto al mezzo che io ho deciso di utilizzare vi propongo due modalità di intervento:
- Per commenti brevi e reazioni ai temi proposti dal blog: consiglio inserire commento al posto del blog del Centro Culturale al sito http://lamongolfiera2.blogspot.com/ (attenzione: non fare www. perché altrimenti non viene niente!!!)
-Per commenti più strutturati o proposte di temi di discussione e provocazioni vi consiglio di inviare un'e-mail all'indirizzo mongolfiera2@gmail.com. Sarà mia cura diffondere e pubblicare sul blog tutte le provocazioni (anche gli insulti!) che mi vogliate inviare.
Grazie per le vostre provocazioni! SOno loro il fuoco che riscalda l'aria della Mongolfiera e la fa librare tra le stelle.
A presto
La Mongolfiera


P.S. VI RICORDO DELL'INCONTRO DI SABATO DI CUI ALL'ULTIMO POST!!! NON VI FA PENSARE E RE-AGIRE? NON CON L'ISTINTO MA CON LA RAGIONE....

martedì 8 giugno 2010

la madonna e san benedetto del tronto

Iniziamo a giudicare e a rischiare un giudizio su ciò che accade...







Sabato prossimo alle 18,00 saremo tutti o quasi in cammino verso Macerata per il Pellegrinaggio Macerata Loreto. Affidiamo alla Madonna la miseria delle nostre vite... Ci immergiamo nella fatica notturna per riemergere nella commozione del Suo abbraccio materno. Questa è la nostra esperienza. Questa è la Verità. Per questo ogni anno siamo provocati a muoverci e a partecipare al più grande gesto di Chiesa che l'esperienza di Comunione e Liberazione abbia mai fatto nascere... Sessantamila persone in cammino dietro la croce fino alla Santa Casa di Loreto!!!







E proprio mentre noi ci muoveremo per la meta agognata delle nostre preghiere a San Benedetto del Tronto, la nostra triste e cara San Benedetto...




Riporto dai comunicati stampa

Il circolo UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti N.d.R.) della provincia di Ascoli Piceno, in collaborazione con il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista di San Benedetto del Tronto, organizza l'incontro LIBERI DI SCEGLIERE Sabato 12 giugno 2010, ore 18, presso l'auditorium "G. Tebaldini", sede comunale in viale De Gasperi, San Benedetto del TrontoDopo il saluto di Alberto Mattioli, coordinatore del circolo UAAR, interverrà Beppino EnglaroSi parlerà di testamento biologico e verrà presentato il libro scritto da Beppino Englaro e da Adriana Pannitteri, La vita senza limiti. La morte di Eluana in uno stato di diritto

A parte il leggero timore di scoprire che anche nella nostra provincia si è creato un circolo di "sbattezzatori" che hanno come unico scopo quello di cancellare la religione cattolica dalle menti della genta, vi faccio due considerazioni e una proposta.

1) La Provvidenza è grande e ci permette di fare esperienza della Verità proprio mentre la nostra città viene invasa da quella antiquata menzogna che è il Razionalismo Agnostico. Grazie alla Madonna ci scampiamo di incontrare quella triste figura di padre disperato, che vende la propria sofferenza al soldo degli anticlericali "sbattezzatori". E' proprio vero che il Signore fa tutte le pentole con i coperchi. Quale più salace e fattiva risposta possiamo dare a questi propugnatori del nulla cosmico (altro che le mie tanto adorate stelle... vero proff.sa Hack?), se non affidare la nostra vita e la vita della nostra città a Colui che muove le stelle affondando il nostro nulla nel cammino verso la luce del luogo dove l'impossibile, l'irrazionale il non politicamente agnostico è accaduto, ovvero Dio si è reso non solo manifesto, ma carnalmente presente? Pertanto con gioia vi posso annunciare che ogni razionalista conclusione possa condurre il convengno nella nostra città, tutto verrà riassunto e riabbracciato dalla nostra offerta alla Croce di Cristo!

2) Posso notare con grande piacere (sic!) che i cari Compagni di Rifondazione Comunista (con il grasso e ineffabile amico Daniele Primavera), che noto con piacere ancora esistono, hanno deciso di abbracciare le nostre battaglie sulla "libertà di scelta". Peccato che quando noi parliamo di libertà di scelta ci riferiamo alla scelta della scuola migliore per l'educazione dei nostri figli, la scelta di non abortire anche in circostanze drammatiche (apparentemente), la scelta di credere nell'esistenza di Dio e che Dio operi nella vita dell'uomo, la scelta di mettere su famiglia sclegliendo una donna e scelgliendo di fare figli, la scelta di fare impresa liberamente senza vincoli e orpelli, mentre i cari "compagni" tirino fuori la "libertà" solo per scegliere al posto di una persona se ammazzarla lentamente o con un colpo secco! Il solito errore (un po' mefistofelico) dei compagni marxisti, che rinunciando persino alla stessa loro fede (nel progresso dei popoli), abbracciano i radical-borghesi-chic dell'UAAR, e si fanno promotori delle più ampie libertà di morte e distruzione. Alla faccia del progresso illimitato dell'umane genti!

A questo punto una proposta che voi sicuramente contesterete, criticherete e magari commenterete: perché non far uscire sui giornali on line della nostra città San Benedetto Oggi, Il Quotidiano.it ed altri un nostro giudizio sulla manifestazione dell'UAAR, richiamando i concetti di cui sopra??? (ma proprio tutti?) Non vi sembra un bbel modo per tentare di ridestare la nostra sonnolenta città... La mia proposta è proprio quella di tirare un bello scherzeto a questi giocosi e impettiti signori rzionalisti... Un po' di sana polemica che magari faccia fare un po' di domande ai lettori svogliati di quei giornali (e ce ne sono). Chiaramente articolo firmato "Centro Culturale La Mongolfiera", con magari il riferimento al nostro blog e al nostro indirizzo internet....

Questa è la proposta: giudizio sulla realtà, ricerca della Verità, trionfo della Bellezza e Splendore della Carità. Tutto racchiuso in questa splendida giornata e per noi nottata del 12 giugno prossimo. Il Giudizio sull'iniziativa; la ricerca della Verità sulla spinosa questione dell'eutanasia; il trionfo della Bellezza che è oggettivamente il poppolo del Pellegrinaggio; lo Splendore della Carità della nostra offerta alla Madonna per la nostra piccola città....

A voi... se non siete troppo assopiti, la risposta....
La Mongolfiera

per chi si chiede e per chi è uguale



Cari amici,

questo è lo spazio del nostro incontro. Qui è la nostra nuova dimensione. Dimensione eterea e universale. Un sito. Un blog. Uno spazio per discutere senza il problema della necessaria organizzazione. Senza il problema della inevitabile organizzazione. Senza quella oscura malattia che è il nostro schematismo borghese...

Che questa sia la nostra SEDE! La sede della nostra speranza. La sede del nostro vago conversare su ciò che ci sta a cuore, ma che l'ineffabile "indaffarismo" della nostre vite di provincia spesso ci fa dare per scontato. Per inevitabilmente confuso e lontano.

Qualcuno reagisce. Qualcuno si stupisce. Qualcuno si commuove... Ma ancora nessuno si muove.

E quest'aria per me troppo fredda per scaldare il motore del mio cuore, ancora non mi fa librare dove voglio andare. La nostra origine e il mio scopo: le stelle, a circunavigar le stelle e più in là.

"Chi sei tu?" Che bella domanda... L'unica vera e sana domanda... Chi sei tu che irrompi e rompi nelle nostre vite dei programmi già belli e preconfezionati...

Una cosa sia chiara fin dal principio... Non confondete il mio spirito con il misero redattore che mi serve... Non è lui, non è il suo limite a caratterizzare il mio desiderio...

Pertanto chi sono io è chiaro fin dal principio... e lo sarà sempre di meno.

Io sono il pretesto... Io sono l'occasione... Io sono quella mongolfiera che fa diventare piccolo ciò che sembra grande (perché da quassù, la misera vicenda umana è veramente poca cosa...) e fa diventare vicino ciò che è lontano (perché le stelle le puoi toccare, se più ti immergi nel mio cuore...). Io sono il pretesto per una commozione. L'occasione per un giudizio. Un giudizio che sfidi la nostra sonnolenza. Un giudizio che ci aiuti a ricercare la Verità.

Io sono questo. E non lo sono. Sono altro ancora. E non lo so.

La domanda rimane e viene subito ribaltata: "Chi sono io?" "E io chi sono?" La domanda del poeta. La domanda dell'uomo. "Chi è mai l'uomo perché te ne ricordi?" Con questa domanda siamo stati riportati a nuova vita. Con questa domanda iniziamo a rivivere.

E chi le domande non ha tempo di porsele. Non ha tempo di queste vaghe ed inutili digressioni... beh, cosa dire dall'alto (da come Dio può guardare alla nostra presunzione)? "Chi sei mai tu perché io me ne ricordi?"

Buon lavoro e buona giornata a tutti e subito... il prossimo post! Perché la realtà ci richiama immediatamente....

La Mongolfiera

lunedì 7 giugno 2010

messaggio in una bottiglia


San Benedetto del Tronto 7 giugno 2010

Cari amici,

vi ricordate di me? Sono una piccola mongolfiera piena di aria e di vacue speranze che circa 6 anni fa ha provato a volare sulle stanche strade della nostra piccola cittadina, cercando di svegliare dal borghese e pigro torpore una decina di sonnolenti signori di mezza età, troppo indaffarati dagli insuccessi quotidiani di tutti i giorni.

Come da un sogno sono tornata a ricordarvi che esisto. Che ancora non sono del tutto sgonfiata. Che ancora desidero risvegliare e, dall’alto della mia visuale, raccontarvi di un modo diverso di guardare le solite cose.

Un modo diverso. Un modo un po’ con la testa per aria. Ma comunque necessariamente più stimolante, rispetto ai soliti sguardi annebbiati di terra e di tristezza con cui affrontate ogni giorno la vostra piccola meschinità.

Uno sguardo dalle stelle e con le stelle tra le quali il mio spirito vola e si ristora. Sì. Quelle vaghe e celestiali stelle, termine fisso di ogni “de-sidereo”, di ogni vostra simpatica o sonnolenta attesa nelle ore silenti del giorno che fugge.

Sono tornata... sto ritornando a tediarvi ed annoiarvi, con lunghe discussioni sul nulla. Senza una struttura. Senza un’idea. Senza un compito da portare avanti. Solo il gusto. Solo la pura contemplazione della Bellezza. Nessuna iniziativa. Nessun controllo. Nessuna organizzazione. Basta politica. Basta rapporti umani. Solo un’anarchica e sana voglia di verità. Anzi di Verità la “V” grande maiuscola che solo una Persona può portare: grande e maiuscola come un nome, come il nome che si dà ad una persona in carne ed ossa che vive respira, si muove e muore... e chissà anche risorge. Che sia un nuovo inizio. Che sia un nuovo viaggio. Che sia una una nuova scoperta. O una nuova inappagante delusione.

L’inutile redattore di questa misera nota non conosce gli esiti. Non conosce nemmeno le cause di questa mia nuova intrusione nelle vostre vite...

E non li conosco nemmeno io. Nemmeno io so dove questo vento leggero mi porterà. Se lontano dalle vostre memorie o vicino nei vostri cuori. Seguo solo il mio desiderio. E questa circostanza misteriosa che mi ha fatto dormire per anni dentro i file di un computer e poi, oggi, misteriosamente e casualmente mi ha fatto rinascere nelle viscere di una posta elettronica.

Io sono di nuovo pronta a partire. A volare e a partire per un viaggio avventuroso e fragile, seguendo il vento impetuoso del mio desiderio. Il vento della mia inesauribile curiosità. Fino all’incontro con la Verità. Oltre l’incontro con la Verità. Fino all’incontro con la Bellezza. E poi oltre... E oltre ancora... Verso e insieme alle stelle!

Giudizio. Bellezza. Verità. Carità. Che siano queste semplici e altissime quattro parole l’unica costituzione della mia nuova vita.

E chi mi voglia incontrare, nient’altro dovrà fare che rispondere a questo messaggio... questo unico messaggio che io vi invio.

Pigri uomini di questa sonnolente città!

Provate a rispondermi e che il mio viaggio per le stelle e con le stelle possa avere inizio!

La Mongolfiera